11Mila alberi contro cemento ed inquinamento: La sfida vinta di una famiglia di Parma
hanno piantato 11 mila piante: noci, meli, querce, frassini, prugnoli, olmi… un importante polmone verde necessario, considerata la vicinanza di vie trafficate e le problematiche di inquinamento dell’aria padana
e anche se “il bosco” come ce lo immaginiamo, fitto di vegetazione e alberi, si vedrà bene tra un paio d’anni, quando le piante interrate quest’anno, cresceranno, già adesso lungo la via Emilia, tra file di capannoni industriali e aziende casearie a ad un certo punto, improvvisamente compare una grossa macchia verde.
Nel 2000 in questa zona era previsto un fitto piano di urbanizzazione, creare strade, centri commerciali, insediamenti urbani, ma padre e figlio non si sono fatti ammaliare dai costruttore edili, che avrebbero offerto molto per comprare quelli che allora erano dei campi di pomodori e dei vigneti,
e pian piano si fa strada il sogno di togliere vigneti e coltivazioni e creare un fitto bosco, come racconta oggi al Corriere Giancarlo mentre passeggia tra le sue piante:
«Fra una casa e un albero è sempre meglio scegliere l’albero. Sono contento di aver fatto questo bosco, così non ci sono più trattori, né diserbanti.
Qui non c’è più niente, qui c’è solo natura. È come avere ristabilito un equilibrio con quello che c’era prima di noi: niente cemento, solo verde».
L’aiuto economico decisivo per creare il bosco è arrivato da un fondo per lo sviluppo rurale promosso dall’Unione europea
Mentre a dare una mano agli Spaggiari, quest’inverno nella piantumazione, è stata un numeroso gruppo di amici pagati con cene in casa tutti insieme a base di Amarone, lambrusco e polenta.
la famiglia Spaggiari ringraziandoli ne cita qualcuno: Roberto Vezzani, Alberto Fontana, Massimiliano Catellani, Cristian Mercadanti, Andrea Agnessini e Gianluca Pastarini
e tra la scolaresche cittadine, che apprezzano il nuovo polmone verde e vanno spesso a fargli visita, e alcuni messaggi minatori ricevuti da chi, evidentemente aveva più interesse a costruire sui quei terreni, come ad esempio un foglio trovato vicino a casa con scritto “Ci sono troppe foglie in giro” …
Giancarlo e Roberto portano avanti il loro sogno di vedere crescere rigoglioso il polmone verde di San Prospero, contro l’inquinamento, le fabbriche e la cementificazione
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