Case stampate in 3D in 24ore e con 3mila euro per i Paesi in via di Sviluppo
L’emergenza abitativa nei paesi del terzo mondo è sicuramente un grande dramma che affligge una larga parte del pianeta,
A questo scopo la tecnologia se usata bene può sicuramente essere di grande aiuto per abbattere i costi di produzione ed i tempi di produzione di piccoli nuclei abitativi per chi ne ha più bisogno.
Per persone che non hanno le risorse necessarie per potersi permettere una casa oppure per ricostruire dopo le emergenze: per la realizzazione di centri d’accoglienza a dopo i terremoti per esempio.
Piccole casette sicure, stabili, e a basso costo.
A questo sta già pensando Iconbuild , una azienda di costruzioni americana che si inserisce nel mercato proprio per rispondere all’emergenza abitativa proponendo di costruire in 24 ore, case di 75 mq al costo di 3mila euro al metro…
Grazie alla tecnologia 3D , con una stampante che ricorda un carroponte mobile e viene caricata di cemento. La stampante seguendo le istruzioni fornite da un computer e mettere insieme un monolocale, gettata x gettata.
il primo villaggio fatto di case stampate in 3D è stato costruito nel El Salvador e sono già al lavoro sul prossimo villaggio.
Sono ormai molte le compagnie che iniziano a mettere le basi per produrre case a basso costo.. anche dalla Russia arriva un idea del tutto simile, ed è quella di Apis Cor, anche se i prezzi al momento sono leggermente superiori, 37 metri quadrati per 10mila euro di materiale, la direzione è sicuramente quella giusta, Soffitti, muri e pavimenti sono stati stampati con una speciale miscela a base di cemento.
il fondatore dice:
“Vogliamo cambiare l’opinione pubblica: una costruzione può essere veloce, ecologica, efficiente e affidabile allo stesso tempo”