Da uno studente svedese, posate bicchieri e buste ecologiche fatte con le patate
Chi legge spesso le nostre notizie, sa che diamo ampio risalto a tutte le iniziative o società o idee volte a diminuire l’utilizzo della plastica e a recuperare quella che già inquina le nostre acque,
Non potevamo farci mancare questa nuova interessante invenzione pensata da un giovane studente di design industriale all’Università di Lund,
Lui si chiama Pontus Törnqvist, di 24 anni, vive a Göteborg in Svezia e ha creato posate e sacchetti, bicchieri, cannucce monouso che al posto della plastica, sono fatti di patate, per questo il nome del progetto non poteva che essere Potato Plastic….
e proprio grazie a Potato Plastic, il giovane desiner ha vinto l’edizione svedese del James Dyson Award, il concorso internazionale che sostiene gli inventori e premia le idee in grado di risolvere problemi reali in modo nuovo.
l’ingrediente principale usato è la fecola di patate, ed la base prodotta unendo da fecola di patate, insieme a bucce e tuberi inutilizzabili, e acqua, messa in degli stampi e poi cotto in forno crea un materiale solido,
in grado di essere utilizzato per produrre cannucce, coltelli, forchette, bicchieri, cannucce, perfino sacchetti, il grande punto di forza è che sono tutte completamente degradabili e che dopo solo due mesi dal loro utilizzo si trasformano in compost,
quindi possono essere tranquillamente buttate nel sacchetto dell’umido, anzi potenzialmente, essendo fatte solo di patate e acqua, sono tranquillamente commestibili…
dubitiamo che abbiano un sapore particolarmente gustoso, ma possono essere anche mangiate a fine utilizzo, se qualcuno è curioso di provare, o cambiando punto di vista si potrà essere sicuri che anche se qualche bambino ne ingoia un pezzetto, sono totalmente innocue, al contrario della plastica…
I vantaggi per l’ambiente legati alla Potato Plastic, sono sotto gli occhi di tutti:
Una forchetta di plastica, che viene normalmente utilizzata per la durata di un pranzo, mettiamo per mezz’ora, resta nell’ambiente per 450 anni,
Pontus per dare il via al suo progetto è partito proprio dall’idea semplice da pensare ma difficile da mettere in atto, di trovare un materiale adatto all’usa e getta ma non inquinante ma allo stesso tempo economico, igienico, leggero e resistente come la plastica,
sfida complicata, lo studente aveva infatti iniziato ad utilizzare le alghe marine per i suoi primi esperimenti, accorgendosi poi via via che l’alga si sbriciolava con molta facilità, ed era quindi impossibile da utilizzare.
Con le patate, il progetto sta invece funzionando bene, tant’è che ha prodotto i primi modelli di posate e buste…
intervistato Pontus spiega:
«Gran parte della plastica che finisce nell’ambiente proviene dall’industria dei fast food. Abbiamo bisogno di opzioni migliori. La plastica di patate viene dalla terra e può essere compostata senza danneggiare l’ambiente»
Pontus ha vinto 2000 sterline che serviranno a sviluppare il progetto. L’obiettivo è portare le stoviglie di patate sul mercato, e sono già diverse le compagnie di fast food che si sono dette, almeno a parole, interessate al futuro e alla commercializzazione delle posate di patate.
Fonti: LaStampa.it – video TheSun
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