Spina Bifida corretta in utero con una tecnica mai usata in Europa, primato a Milano
Questa mal formazione può essere di pochi centimetri o interessare una vasta porzione della colonna vertebrale e comporta disabilità motorie e funzionali come la perdita della mobilità degli arti inferiori, la difficoltà nel controllo degli sfinteri e altre complicazioni neurologiche
La Buona Notizia è che è stata eseguita con successo da un gruppo di ginecologi e neurochirurghi dell’Ospedale San Raffaele di Milano la correzione completa neurochirurgica della spina bifida direttamente nell’utero materno
e come ci tiene a precisare dall’ospedale, “con una tecnica mai utilizzata prima in Europa”
L’intervento, durato poco più di due ore, è stato condotto con una nuova tecnica a ridotta invasività per minimizzare la possibilità di rischi per la gravidanza o traumi all’utero e al feto, che rimane costantemente protetto dal calore materno.
Il team del dell’Irccs del Gruppo ospedaliero San Donato, coordinato da Massimo Candiani, primario di Ginecologia e Ostetricia, e da Pietro Mortini, primario di Neurochirurgia, è entrato nel sacco amniotico attraverso un’unica e piccola incisione dell’utero e corretto la malformazione con strumenti di micro-neurochirurgia avanzatissimi, “unendo” le strutture anatomiche che non si erano congiunte a causa del difetto congenito.
Massimo Candiani ha commentato:
“Questo eccezionale intervento è un traguardo importante nel campo della terapia fetale, perché permette migliori opportunità di cura rispetto ai risultati che oggi si possono ottenere con le terapie effettuate in epoca neonatale
Questa scelta terapeutica, è un’opzione importante per le donne gravide a cui è stata diagnosticata tale malformazione fetale”.
Mentre Pietro Mortini racconta che in base alle evidenze scientifiche, i bambini con spina bifida operati in utero hanno meno conseguenze neurologiche dopo la nascita e maggiori possibilità di recupero rispetto a quelli operati da neonati,
Perchè il processo di riparazione della malformazione prosegue nelle successive settimane di gravidanza all’intervento portando verso la normalità le strutture e le funzioni neurologiche del feto
La madre, una donna italiana sta bene ed è stata dimessa dopo 5 giorni. La donna sarà costantemente seguita e monitorata fino al momento del parto che dovrebbe avvenire intorno alla 38esima settimana.
il team dei medici che ha eseguito l’operazione