India: omosessualità non è più reato. Sentenza storica della corte suprema
Dopo 160 anni dall’introduzione dei reato di omosessualità, considerata fino ad ora dalla legge come “un’offesa contro natura” per cui si potevano rischiare fino a 10 anni di carcere,
Oggi finalmente la corte suprema ha depenalizzato l’omosessualità non considerandola più un reato.
In base alle ultime stime fatte dal governo indiano nel 2012, gli omosessuali presenti in India sarebbero 2 milioni e mezzo di persone, che fino ad ora secondo la legge erano criminali, su un totale di più di 1 miliardo di abitanti.
La notizia arriva dall’agenzia di stampa Ani, e arriva insieme alla dichiarazione e spiegazione della sentenza da parte del presidente del collegio di giudici che ha emesso questa decisione dopo settimane di discussione, Dipak Misra:
“Criminalizzare l’omosessualità è irrazionale e indifendibile e questa legge è manifestamente arbitraria”
Un verdetto che può sembrare banale nei paesi occidentali, ma che in realtà non lo è per niente, e che è costato anni di battaglie e pressioni delle associazioni LGBT e delle comunità omosessuale,
infatti una decisione simile era già stata presa nel 2009 dall’ Alta Corte di Delhi, ma era poi stata cancellata pochi anni dopo, nel 2013, dalla stessa Corte Suprema,
la legge che criminalizzava l’omosessualità era stata introdotta negli 1860 portata dai colonizzatori britannici, e prevedeva dal pagamento di una multa alla reclusione, fino all’ergastolo per i casi considerati peggiori tra chi veniva scoperto avere “rapporti carnali contro l’ordine della natura”.
Anche se i cambiamenti e le aperture verso i diritti umani di tutti, sono sempre molto lente ad arrivare, per fortuna arrivano, e si fanno piccoli/grandi passi avanti verso il rispetto di tutti gli esseri umani.