Uno sguardo ai pensieri: un’imposizione o una scelta della mente?
Siamo al nono appuntamento con Positiva-Mente rubrica sulla meditazione MINDFULNESS fatta di articoli e pensieri per guardare noi stessi e il mondo da un altro punto di vista e provare a vivere con pienezza.
Mindfulness Mon Amour(nona parte)
La nostra mente produce pensieri in continuazione. Idee, ricordi, progetti, stralci di conversazioni, visioni, immagini, suoni … Nella maggioranza dei casi pensieri non invitati che in qualche modo bizzarro crediamo rappresentino “io”, “me”. Sono degli infiltrati, ma sono sempre presenti e crediamo di esistere grazie a questa laboriosità della ragione, peraltro stancante specialmente quando ruota intorno a cose sgradevoli e ci porta sofferenza.
Si dice che i pensieri a cui lasciamo maggiore spazio diventino l’inclinazione della nostra mente. Su diversi livelli di ruminazione e diversi spazi mentali. Lasciamo alle neuroscienze il compito di indagare e noi proviamo a stare con il nostro traffico di pensieri per farci i conti ogni giorno.
A volte sono pensieri felici, appaganti, a volte tristi, difficili, spesso ingombranti e persino ossessivi che conducono a emozioni a volte invasive. L’esercizio della meditazione aiuta a fare una scelta consapevole dei pensieri che “voglio” pensare e ci aiuta a lasciare andare quelli legati alla ruminazione mentale inutile e faticosa.
La pratica della Mindfulness porta molti frutti in questo senso. Soprattutto se non mi aspetto nulla: un paradosso interessante. Quasi non me ne accorgo e ogni volta ho uno spazio mentale più ampio. Più disponibile a negoziare, ad apprezzare, a riconoscere, a ringraziare. Vedo gli altri e me stessa con maggiore lucidità e schiettezza. Non sono migliore, magari diventassi come vorrei essere! Ma sono completa, con la mia bellezza e le mie mancanze che riconosco con onestà. Non le posso debellare tout court, ma posso fare più attenzione, ogni giorno un po’ più attenzione. Recupero più in fretta i miei errori. Chiedo scusa. Ci riprovo.
pensieri scelta della mente
Il momento che ha segnato un’inversione di rotta è stato quando ho appreso la definizione “pace della mente” e si è accesa una lampadina. In un attimo ho capito cosa si intendeva e la pratica della meditazione è seguita a stretto giro senza mai più fermarsi nel corso della vita, pur con alti e bassi di frequenza. Un cammino complesso, una ricerca che non è mai finita, anni di studio, pratica, letture, ritiri e non ultima, la mindfulness. Che poi è la stessa cosa. Ovvero lo studio e la pratica della consapevolezza. Senza bandiere, senza santini, senza incensi o immagini. Solo lo schermo della mia mente su cui si accende e spegne il film della vita ogni istante.
Non sono arrivata a nessuna verità. Ma da allora si sono aperte molte finestre, anche dolorose, ma sempre più luminose, sempre più semplici, sempre più vere. Perché alla fine è questo che si è chiarito. Posso essere me stessa in tutta semplicità, accogliendo le mie paure e le mie miserie, posso essere imperfetta e vulnerabile e in questa apertura ho trovato molta pace e molta gioia.
Non ho risolto tutti i problemi ma questi sono diventati occasione di crescita e di arricchimento. Non vado d’accordo con tutti ma ho scoperto che posso stare da sola o con gli altri in maniera più vera, aperta anche nell’altalena dei conflitti relazionali. La vita scorre più fluida e mi faccio molte risate invece di serbare rancore e divagare troppo con pensieri dolorosi.
Il motivo per cui medito non proviene solo dall’inquietudine e dall’aspettativa di trovare un senso nelle cose. Mi appassiona l’animo umano. Si intreccia con la curiosità di vedere cosa si cela dietro alle persone, si manifesta la voglia di leggere nel pensiero invece di stare ad ascoltare parole vane, per esempio capire il tono delle parole e le emozioni che le accendono.
Non credo di essere riuscita nell’intento, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, ma mi guardo dentro con onestà e ho scoperto molte cose che non conoscevo di me stessa. La ricerca continua e ogni giorno si affaccia una sorpresa della vita.
Ogni mattina mi alzo dal letto e vado insonnolita verso il cuscino da meditazione. Qualche minuto per riattivare i muscoli e l’energia interiore. Sono sveglia e mi siedo, avvolta in una copertina calda, mi sistemo meglio possibile, chiudo gli occhi e mi abbandono.
Succedono mille cose da quel momento: prurito alla testa, labbra secche, rumori dalla strada, i vicini che escono sbattendo la porta, lo stomaco che gorgoglia reclamando la colazione, i pensieri sulle cose da fare nella giornata. Respiro e me ne accorgo, sono viva, il respiro è ancora intriso di sonno ed è calmo. Poi arriva un pensiero sgradevole e il respiro si affanna. Lo stomaco fa suoni strani, indifferenti. Un’emozione sale dal centro del cuore e mi commuove, un sorriso illumina il viso.
Si aprono visioni e tornano alla mente discorsi, volti di persone, cose accadute nel passato remoto oppure ieri, progetti futuri lontani nel tempo e la lista della spesa di oggi o una ricetta da provare. Un lampo doloroso mi attraversa con la tonalità di una ferita, la individuo in relazione a un evento recente accompagnato da sofferenza, scivola via verso l’esterno evaporando nello spazio, per fortuna se ne sta andando. Poi torno al respiro che avevo perduto e lui, fedele e accogliente, mi aspettava con un ritmo ancora affannato (il lampo doloroso lo abbiamo sentito bene!) e piano piano si calma.
Ogni mattina mi attraversa l’universo e tutta la vita mi assale con le mie miserie e le mie meraviglie. Alcune mattine ci sono meno avvenimenti, come navigare su un mare calmo con poche onde. A volte invece le emozioni sono intense e occupano tutto lo spazio. Altri piccoli cenni di pensieri passano veloci e vanno via in fretta. Mi impegno a tornare ogni volta sapendo che il mio respiro è lì a disposizione. Con pazienza e tanta curiosità e voglia di stargli insieme. Il respiro è casa mia. A volte trafelato, a volte tranquillo, il suo silenzio carico di vita mi accoglie premuroso e caldo.
“La mattina quando vi alzate, fate un sorriso al vostro cuore, al vostro stomaco, ai vostri polmoni, al vostro fegato. Dopo tutto, molto dipende da loro.”
THICH NHAT HANH
pensieri scelta mente